SOMMARIO                              

Ragnatele

Intervista a Giancarlo Palombini

A SETTEMBRE, NEL RINNOVATO ORATORIO DI S. CECILIA A PERUGIA È STATO PRESENTATO
IL LIBRO RAGNATELE, A CURA DI ANTONELLO LAMANNA, DEDICATO AL FENOMENO DEL
TARANTISMO TRADIZIONALE E ALLE FORME DEL "NEO-TARANTISMO". NE PARLIAMO CON
UNO DEI PRESENTATORI DEL VOLUME, L’ETNOMUSICOLOGO GIANCARLO PALOMBINI.

"Ragnatele" nasce come gli atti del convegno "Danza, musica e nuove identità nel Sud d’Italia", tenutosi nel corso
di Perugia classico della scorsa edizione, ma in realtà ne viene fuori un libro che mantiene, pur nella variegata
modalità di approccio, una sua compattezza, che viene anche coesa da una veste grafica molto accattivante e
piacevole.

Il curatore Antonello Lamanna ha il merito di portare avanti con caparbietà una sua idea, che è quella di
contribuire a rafforzare le radici, la storia, le peculiarità di regioni troppo spesso dimenticate, dando loro spazio
in un convegno annuale e nella pubblicazione degli interventi:

"C’è una continuità molto importante nella Sezione etnica di Perugia classico: questo filone della riscoperta
della musica tradizionale delle regioni d’Italia e degli strumenti tradizionali per fare musica, che rappresenta
sicuramente il filo conduttore del dibattito tra istituzioni e accademie sul tema delle tradizioni popolari italiane".

Quest’anno è toccata alla Puglia la pubblicazione e alla Campania il convegno, l’anno prossimo sarà pubblicato
il libro sulle tradizioni musicali campane, e verrà fatto un convegno sulla musica sarda. E’ un’iniziativa che va di
pari passo con la rassegna di concerti, sempre dedicati alla regione ospite, di esecutori popolari o di "ispirazione
popolare".

Il libro ha allegato in una tasca interna, un cd audio che raccoglie i brani musicali in gran parte citati negli interventi
degli autori e che comincia a diventare obbligatorio in libri che parlano di musica, tanto più di quella non
commerciale.

Tra gli undici articoli presenti e le due appendici, il mio interesse si è focalizzato su quelli di taglio più
specificamente antropologico, quali quelli di Giovanni Pizza: "Retoriche del tarantismo e politiche culturali" e
di Marcello Tarì: "Oltre il desiderio del morso", e su quelli etnomusicologici come Salvatore Villani: "Le tradizioni
musicali del Gargano" e Giogio Di Lecce: "Il tamburo delle tretarante". Tutti gli interventi, nei loro specifici ambiti,
contribuiscono a chiarire e ad approfondire il dibattito che nasce dal fenomeno del neotarantismo, come
qualcuno comincia a chiamarlo.

 

 

Antonello Lamanna (a cura di), Ragnatele. Tarantismo, danza, musica e nuove identità nel Sud d’Italia,
Adnkronos Libri, 2002.