PERUGIA VIVIBILE E SOSTENIBILE

Introduzione

Crediamo che Perugia, come ogni città, abbia bisogno di un progetto.

Crediamo che negli ultimi anni nessuna forza politica abbia avuto un progetto chiaro di città (o non lo abbia reso comprensibile), ma di volta in volta, tra maggioranza e opposizione, si siano affastellate scelte e proposte, a seconda di problemi contingenti o, purtroppo, di interessi di pochi.

La città non è un insieme di strade e di parcheggi, un aggregato casuale di attività mercantili e di spazi privati e isolati, salotti e ghetti, un affastellamento di piani urbanistici, varianti, modifiche, condoni edilizi. La città, ogni città, ha una sua identità, che va conosciuta e rispettata.

Per questo pensiamo che ipotizzare per la Perugia di oggi (150.000 abitanti e 30-35000 studenti, secondo I dati del censimento 2001) una città futura di 170-200.000 abitanti in una regione di 826.000 abitanti significhi ipotizzare una urbanizzazione sbilanciata e insostenibile, sia per la città, sia per l’intera regione.

Si parla spesso di “città a misura d’uomo”. Oggi Perugia ci sembra fuori misura. Una città che non è vivibile da tutti – senza distinzioni di età, sesso, nazionalità, condizioni fisiche, economiche, culturali - è una città problematica.

Il nostro progetto di città nasce dall’ascolto e dall’osservazione, da esperienze condivise e da contributi di singole persone. Non abbiamo la pretesa di inventare qualcosa di nuovo, ma di offrire nuovi punti di vista, e intendiamo prenderci la responsabilità delle nostre scelte e dei luoghi in cui viviamo, che non ci appartengono ma ci sono stati affidati, e che vogliamo essere in grado di affidare a chi verrà dopo di noi.

Chiaramente chi sceglie Perugia (e l’Umbria) non lo fa per trovare una brutta copia di Las Vegas o di Milano: sceglie la peculiarità di Perugia (e dell’Umbria). Ricordiamo che Perugia è una città famosa per la sua bellezza: non lo diciamo per orgoglio campanilistico ma per riconoscere consapevolmente ciò che viene affermato da coloro - e sono molti - che dimorano o risiedono a Perugia, provenienti da altre città o nazioni. Rendere compatibile la nostra vita quotidiana con questa bellezza secolare è una sfida che non dobbiamo rifiutare, né affidare alle cementificazioni o agli estri estemporanei di chi insegue una innovazione utopica e insostenibile, della quale purtroppo abbiamo già tangibili segni. Un esempio positivo: le scale mobili della Rocca Paolina. Un esempio negativo: l’area di piazza del Bacio e dintorni, pensata in un modo e realizzata (male) in un altro.

Impariamo a tenere conto di questi esempi - e soprattutto degli errori - per il presente e per il futuro; progettiamo razionalmente, sapendo prevedere gli effetti indesiderabili delle scelte e ponendovi rimedio prima che diventino problemi o emergenze.

 

Perugia vivibile e sostenibile

Rendere Perugia vivibile e sostenibile è il principale obiettivo del nostro progetto.

Una città che consideriamo identità, relazioni, funzioni, luoghi, storie, culture:

 

·    Identità: nasce dal legame tra ambiente, cultura e storia.

·    Relazioni: tra persone, tra persone e ambiente, tra persone ed enti, ecc.

·    Funzioni: le diverse funzioni sociali e culturali che si aggregano, con un “centro” e molti centri.

·    Luoghi e percorsi riconoscibili e segnati dalla cultura degli abitanti, dal valore simbolico di identificazione e di appartenenza

·    Culture: l’espressione del tempo e dei tempi che gli abitanti vivono nella città, la storia e le storie che nel corso dei secoli e nel volgere della quotidianità si ritrovano nei palazzi, nelle strade, nei nomi, nelle persone.

 

Il metodo del progetto

Pensiamo a grandi obiettivi (quelli sopra indicati), a tappe intermedie, agli strumenti adeguati: un progetto che sia comprensibile e soprattutto verificabile, a breve e medio termine, anche da parte dei cittadini. Un mezzo può servire a raggiungere più obiettivi.

 

 

Obiettivi e mezzi

 

1. Identificazione e superamento delle barriere: architettoniche, linguistiche, generazionali, o, in senso più ampio, partecipative; lotta all’esclusione sociale; prevenzione dei conflitti

 

1.       Adozione del bilancio partecipativo

2.       Pannelli per le comunicazioni istituzionali; pannelli per le affissioni gratuite di associazioni ed enti nonprofit

3.       Segnaletica stradale plurilingue; segnaletica degli uffici e dei servizi pubblici (poste, ospedali, scuole, università, trasporti…) plurilingue; modulistica, pieghevoli e materiale informativo di basso costo e ampia diffusione, diffusione periodica e sistematica

4.       Pieghevoli e materiale informativo di basso costo, ampia diffusione, distribuzione periodica e sistematica

5.       Assegnare ad associazioni e volontari (in collaborazione, non in modo esclusivo) la manutenzione e la custodia di spazi verdi, aree, edifici, strutture, eventi, manifestazioni (avviene già con le Pro Loco, i CVA, ecc.)

6.       Incontri periodici decentrati sul territorio per la verifica delle attività amministrative (pratica già sperimentata dal Comune di Grottammare)

7.       Approvazione dei programmi amministrativi, degli atti e dei piani regolatori senza stralci o modifiche, per poter garantire che ciò che è stato divulgato e approvato all’inizio non sia modificato - e quindi non controllabile – nel corso del tempo (es. il Piano regolatore e gli stralci e modifiche successive). Eventuali inderogabili modifiche devono essere rese pubbliche e discusse dalla popolazione prima di ogni approvazione

8.       Adeguamento degli uffici e degli spazi all’uso “per tutti”; rimozione di ostacoli, manutenzione dei marciapiedi e delle scale

9.       Creazione e uso di una simbologia diffusa e riconoscibile anche da persone con lesioni sensoriali

10.    Spazi adeguati in ogni quartiere per le varie fasce di età (evitare quindi i concentrati di cemento, parcheggi, uffici); particolare attenzione alle aree verdi per i bambini (spesso nei giardini non si può giocare!)

11.    Monitoraggio da parte di associazioni o comitati per segnalare agli uffici competenti i problemi

12.    Coinvolgimento delle comunità straniere nei problemi di partecipazione e di sicurezza

13.    uso di programmi e sistemi informatici open source e liberi da diritti commerciali

14.    Incontri periodici di conoscenza fra differenti culture e generazioni, specialmente nei quartieri “difficili”

15.    Incremento delle risorse per le attività e gli uffici dedicati alla pace, ai diritti umani ed alla coesione sociale

16.    Progettazione dei collegamenti per piccole distanze

17.    Piano alloggi, servizi e assistenza per gli studenti (oltre trentamila) mirato all’integrazione nella città

18.    Osservatorio misto (comune-associazioni-questura) per il controllo del mercato degli affittacamere e degli alloggi

19.    Piano per il sostegno ad anziani soli che ospitano studenti e contributi per studenti che assistono anziani

20.    Spazi di quartiere per bambini (ludoteche, asili, aree giochi, giardini)

21.    Impegni di programma concreti e verificabili in occasione delle elezioni

22.    Trasparenza dei bilanci, diffusione di bilanci analitici

23.    Strutture e iniziative per i giovani alternative a quelle esistenti e basate su un modello di consumo e disimpegno (bar pub discoteche cinema), nei diversi quartieri della città

24.    Allargamento degli spazi per la cultura, ampliamento delle biblioteche e degli orari di apertura previo aumento del personale e degli investimenti, acquisti concordati con le altre biblioteche della provincia

25.    Spostamento della biblioteca Augusta, ad es. nel complesso di Santa Giuliana (spazio centrale, vicino alla stazione dei bus, al parcheggio e alle scale mobili; struttura orizzontale con ampio spazio interno)

26.    Uso sistematico e trasparente (tramite commissioni miste) di indagini, rilevamenti e statistiche nella progettazione e programmazione politico-amministrativa

27.    Apertura di strutture pubbliche oltre l’orario di ufficio, tramite convenzione con associazioni

28.    Creazione o promozione di centri di ascolto sul territorio per raccogliere il disagio, la sofferenza o le richieste da parte dei cittadini, specialmente quelli a rischio di emarginazione o abbandono

29.    Siti Internet istituzionali con certificazione di usabilità e accessibilità

30.    creazione di asili nido condominiali e di quartiere, aziendali; creazione di un albo comunale di baby sitter (le spese sono in parte sostenute dal Comune); creazione di strutture certificate dal comune per i bambini da 0 a 6 anni, in ogni quartiere

 

 

2. Valorizzazione della cultura prodotta localmente come sintesi unica e irripetibile delle risonanze delle culture che convivono nella città di oggi

 

1.       Disegnare piazze in ogni quartiere

2.       Recupero o creazione di spazi – giardini, panchine, ecc. – dove sia possibile la sosta e la conversazione

3.       Spazi e occasioni di circolazione della cultura locale (con l’attenzione a creare un calendario condiviso e concordato)

4.       Rilanciare eventi e tradizioni della cultura cittadina popolare e storica

5.       Creazione e uso di una simbologia diffusa e riconoscibile anche da persone con lesioni sensoriali

6.       Valorizzazione degli edifici esistenti in alternativa all’estensione indiscriminata dell’edificazione

7.       Incremento delle risorse per le attività e gli uffici dedicati alla pace, ai diritti umani ed alla coesione sociale

8.       Spazi gratuiti di affissione per le associazioni locali

9.       Limitazione dell’urbanizzazione e mantenimento dei confini urbani attuali

10.    piccolo commercio, botteghe sotto casa, mercatini rionali; favorire piccole e medie imprese, artigianato, risorse ambientali locali (cultura, ambiente, agricoltura, turismo) anche attraverso iniziative di promozione e di conoscenza

11.    Apertura di strutture pubbliche (es. cva, biblioteche, ecc.) oltre l’orario ‘di ufficio” in convenzione con associazioni

 

 

3. cura dei tempi e dei luoghi

 

1.       Disegnare piazze in ogni quartiere

2.       Rimboschimento e potenziamento delle aree verdi urbane e periferiche

3.       assegnare personale specifico alla manutenzione del patrimonio pubblico (scuole, strade, tombini…)

4.       Assegnare ad associazioni e volontari (in collaborazione, non in modo esclusivo) la manutenzione e la custodia di spazi verdi, aree, edifici, strutture

5.       Creazione della carta dei servizi negli uffici comunali

6.       uso di buone pratiche ambientali negli uffici (riscaldamento, riciclaggio rifiuti, toner, illuminazione, energia…)

7.       controllo sulle sponsorizzazioni eticamente compatibili (es. ditte di alcolici, armamenti, multinazionali sotto inchiesta, ecc.)

8.       controllo sulle forniture pubbliche (es. nelle mense no ai cibi ogm; incentivi e progetti per il biologico nelle mense scolastiche e degli uffici)

9.       manifestazioni cittadine distribuite sul territorio e non solo su corso Vannucci e Rocca Paolina

10.    Monitoraggio e recupero degli edifici abbandonati – pubblici e privati; affidamento a associazioni, gruppi, comitati

11.    Controllo dei percorsi dei mezzi pubblici in relazione ai tempi della città, adeguamento degli orari dei mezzi

12.    ripulitura dei graffiti e delle scritte (a spese di chi imbratta i muri); divieto di vendita di colori (pennareli, spray) non solubili all’acqua (per evitare danni permanenti e trattamenti di restauro costosi)

13.    arredo urbano funzionale, panchine, alberatura, piccole aree verdi “sotto casa”, angoli di conversazione

14.    recupero dell’area di  Fontivegge (piazza del Bacio e dintorni)

15.    Promozione della cultura dei rifiuti come responsabilizzazione dei consumi e del riuso

16.    la riconoscibilità dei luoghi: “segni” e simboli condivisi, anche in più lingue; attenzione alle persone con lesioni sensoriali

17.    la valorizzazione dell’edificato esistente piuttosto che l’estensione indiscriminata dell’edificazione

18.    tutela delle aree verdi (Pian di Massiano, lungo Tevere, Tezio), blocco di costruzioni e cementificazione, trasferimento di siti industriali (distilleria Ponte Valleceppi)

19.    Osservatorio misto (comune, università, associazioni) sui prezzi (consumi, affitti)

20.    creazione di fonti locali di energia rinnovabile, a cominciare dall’estensione del solare nelle strutture pubbliche (scuole, uffici);

21.    verificare la compatibilità ambientale anche delle tecnologie “dolci” (es. pannelli solari nelle zone industriali ma non in centro, pale eoliche in aree compatibili, ecc.);

22.    Cablaggi sotterranei al posto di cablaggi aerei e antenne

23.    individuare aree di quartiere a traffico limitato (solo per residenti)

24.    spazi di quartiere per bambini (asili, aree giochi, ludoteche)

25.    Creazione di “zone 30” (zone di circolazione a 30 km/ora, sull’esempio di Graz)

26.    razionalizzazione degli uffici pubblici, decentramento dei servizi di base, concentrazione dei servizi specifici

27.    Spostamento di uffici pubblici nell’area del Mercato Coperto

28.     la questione sicurezza: non servono telecamere ma persone, presenze (es. bigliettai sugli autobus, vigili nei parchi)

29.    Polizia di quartiere dalle 20 alle 8

30.    piano per ridisegnare le presenze commerciali (negozi, bar, discoteche) in maniera più omogenea,

31.    Controllo e limitazione delle installazioni di ripetitori e antenne

32.    Messa a norma degli impianti e degli edifici nelle strutture pubbliche a cominciare dalle scuole

33.    Apertura di strutture pubbliche (es cva, biblioteche, ecc.) oltre l’orario ‘di ufficio” in convenzione con associazioni

34.    Aumento degli spazi per spettacoli: recupero ex cinema Lilli

 

 

4. autonomia e sobrietà energetica

 

1.       uso di programmi e sistemi informatici open source e liberi da diritti commerciali

2.       l’affidamento di aree a condomini, associazioni, pensionati, volontari, in maniera NON esclusiva (cioè promuovendo la collaborazione tra più soggetti della società civile)

3.       la cultura dei rifiuti come responsabilizzazione dei consumi e del riuso

4.       creazione di fonti locali di energia rinnovabile, a cominciare dall’estensione del solare nelle strutture pubbliche (scuole, uffici)

5.       contributi per coloro che installano pannelli solari o attuano altre scelte di sobrietà energetica (es.: restituzione delle differenze risparmiate agli enti o scuole che abbiano dimostrato un risparmio energetico rispetto all’anno precedente)

6.       verificare la compatibilità ambientale anche delle tecnologie “dolci” (es. pannelli solari nelle zone industriali ma non nel centro storico, pale eoliche in aree compatibili, ecc.);

7.       recupero del filobus (alimentato con energia ‘pulita’)

8.       integrazione delle linee ferroviarie esistenti, ricupero delle stazioni FCU

9.       piste ciclabili di quartiere e interquartiere per collegamento con scuole, uffici, servizi, negozi; parcheggi per biciclette; facilitazioni per attività collegate (noleggio, riparazione, ricambi, ecc.)

10.    Messa a norma degli impianti e degli edifici nelle strutture pubbliche a cominciare dalle scuole

11.    Controllo e limitazione delle installazioni di ripetitori e antenne

12.    Illuminazione intelligente: ridurre l’inquinamento luminoso, garantire un’illuminazione efficace nelle zone abitate e una manutenzione puntuale

 

 

5. la vicinanza: favorire le attività che possono svolgersi nel raggio di nuovi vicinati e siano trama del tessuto di relazioni

 

1.       Iniziative di conoscenza e scambio tra età, tra gruppi, tra linguaggi

2.       manifestazioni cittadine distribuite sul territorio e non solo su corso Vannucci e Rocca Paolina

3.       l’affidamento di aree a condomini, associazioni, pensionati, volontari, in maniera NON esclusiva (cioè promuovendo la collaborazione tra più soggetti della società civile)

4.       Osservatorio misto (comune, università, associazioni) sui prezzi (consumi, affitti)

5.       Incremento delle risorse per le attività di coesione sociale e di educazione alla pace

6.       piccolo commercio, botteghe sotto casa, mercatini rionali

7.       piano per ridisegnare le presenze commerciali (negozi, bar, discoteche) in maniera più omogenea,

8.       angoli di conversazione “sotto casa”, piacevoli, riparati, ombrosi, gratuiti

9.       individuare aree di quartiere a traffico limitato (solo per residenti)

10.    piano alloggi e servizi per gli studenti (30- 35000 studenti in una città di 158.000 abitanti!)

11.    incentivi per anziani che ospitano studenti (e viceversa, per studenti che assistono anziani)

12.    spazi di quartiere per bambini (asili, aree giochi, ludoteche)

13.    grandi percorsi pedonali ininterrotti, sicuri, serviti da aree di sosta, servizi igienici e accesso a bar, per il collegamento con scuole, uffici, servizi, negozi; precedenza ai pedoni in tutte le strade e le aree in cui non è possibile separare il traffico pedonale da quello carrabile; da sviluppare oltre la città, in una rete regionale e nazionale

14.    Spostamento della biblioteca Augusta nei locali di Santa Giuliana (spazio a sviluppo orizzontale, centrale)

15.    Apertura di strutture pubbliche (es cva, biblioteche, ecc.) oltre l’orario ‘di ufficio” in convenzione con associazioni

16.    Creazione o promozione di centri di ascolto sul territorio per raccogliere il disagio, la sofferenza o le richieste da parte dei cittadini, specialmente quelli a rischio di emarginazione o abbandono

17.    creazione di asili nido condominiali e di quartiere, aziendali; creazione di un albo comunale di baby sitter (le spese sono in parte sostenute dal Comune); creazione di strutture certificate dal comune per i bambini da 0 a 6 anni, in ogni quartiere

 

6. varie forme di mobilità

 

1.       progettare i collegamenti per piccole distanze

2.       Uso sostenibile dell’auto privata (situ, parcheggi esterni, interazione con i mezzi pubblici, classificazione delle strade e delle aree per tipologie di traffico: residenziale, locale, di collegamento

3.       Creazione di “zone 30” (zone di circolazione a 30 km/ora, sull’esempio di Graz) e di aree di quartiere a traffico limitato

4.       l’auto condivisa (incentivare l’uso dell’auto per più persone: es. concessione di permessi ad auto con almeno tre persone a bordo)

5.       precedenza dei mezzi pubblici sulle auto private; sviluppo delle corsie preferenziali

6.       recupero del filobus (alimentato con energia ‘pulita’)

7.       il mezzo pubblico su rotaie: dare a questo la precedenza per tutte le grandi opere di viabilità (nodi o quadrilateri) locale e regionale

8.       integrazione delle linee ferroviarie esistenti, ricupero delle stazioni FCU

9.       piste ciclabili di quartiere e interquartiere per collegamento con scuole, uffici, servizi, negozi; parcheggi per biciclette; facilitazioni per attività collegate (noleggio, riparazione, ricambi, ecc.)

10.    grandi percorsi pedonali ininterrotti, sicuri, serviti da aree di sosta, servizi igienici e accesso a bar, per il collegamento con scuole, uffici, servizi, negozi; precedenza ai pedoni in tutte le strade e le aree in cui non è possibile separare il traffico pedonale da quello carrabile; da sviluppare oltre la città, in una rete regionale e nazionale

11.    Limitazione dei parcheggi a pagamento solo in alcune aree del centro storico; gratuità per chi lascia la macchina per prendere un mezzo pubblico (bus, ecc.)

12.    repressione della sosta sui percorsi pedonali, strisce, marciapiedi

 

 

7. riduzione del rumore

 

1.       Controllo e limitazione dell’amplificazione della musica all’aperto (concerti, sagre), anche attraverso ricerche e collaborazioni, e progressivo contenimento dei decibel e dell’orario consentito, con rispetto delle abitazioni, dei parchi e delle aree di pregio artistico-architettonico

2.       creazione di barriere verdi (siepi) per l’assorbimento del rumore

3.       Aumento degli spazi per spettacoli: ex cinema Lilli

4.       Uso sostenibile dell’auto privata: situ, parcheggi esterni, interazione con i mezzi pubblici, classificazione delle strade e delle aree per tipologie di traffico: residenziale, locale, di collegamento

5.       obbligo di isolanti acustici ecologici per tutti i locali e gli esercizi pubblici dove viene diffusa musica (registrata o dal vivo)

6.       Strutture e iniziative alternative per i giovani al solo modello di consumo(bar pub discoteche cinema), nei diversi quartieri della città

 

 

8. partecipazione e responsabilità

 

1.       chiedere precisi impegni di programma e di bilancio alle forze che si apprestano a chiederci il voto per amministrare la città

2.       trasparenza sui bilanci (bilanci analitici)

3.       Creazione o promozione di centri di ascolto sul territorio per raccogliere il disagio, la sofferenza o le richieste da parte dei cittadini, specialmente quelli a rischio di emarginazione o abbandono

4.       Utilizzo sistematico e ‘trasparente’ di monitoraggi, ricerche, statistiche nella progettazione e programmazione amministrativa

5.       Apertura di strutture pubbliche (es cva, biblioteche, ecc.) oltre l’orario ‘di ufficio” in convenzione con associazioni

6.       Allargamento degli spazi per la cultura, ampliamento delle biblioteche e degli orari di apertura previo aumento del personale e degli investimenti; acquisti concordati con le altre biblioteche della provincia

7.       Strutture e iniziative alternative per i giovani al solo modello di consumo(bar pub discoteche cinema), nei diversi quartieri della città

8.       Controllo del riscaldamento negli uffici e strutture pubbliche per rispettare i limiti di legge senza sprechi o ritardi

9.       favorire piccole e medie imprese, artigianato, risorse ambientali locali (cultura, ambiente, agricoltura, turismo) anche attraverso iniziative di promozione e di conoscenza

10.    la questione sicurezza: non servono telecamere ma persone, presenze (es. bigliettai sugli autobus, vigili nei parchi)

11.    l’auto condivisa (incentivare l’uso dell’auto per più persone: es. concessione di permessi ad auto con almeno tre persone a bordo)

12.    Creazione di “zone 30” (zone di circolazione a 30 km/ora, sull’esempio di Graz)

13.    la partecipazione come passaggio obbligato per qualsiasi scelta

14.    Istituzione del difensore civico

15.    Monitoraggio e recupero degli edifici abbandonati – pubblici e privati; affidamento a associazioni, gruppi, comitati

16.    controllo sulle forniture pubbliche (es. nelle mense no ai cibi ogm; incentivi e progetti per il biologico nelle mense scolastiche e degli uffici)

17.    controllo sulle sponsorizzazioni eticamente compatibili (es. ditte di alcolici, armamenti, multinazionali sotto inchiesta, ecc.)

18.    uso di buone pratiche ambientali negli uffici

19.    Creazione della carta dei servizi negli uffici comunali

20.    spazi spontanei e organizzati per la produzione di cultura

Perugia, 27 marzo 2004

Gabriele De Veris

Renzo Zuccherini