Meditazione e cervello

Intervista a Francesco Bottaccioli

 

Incontro Francesco Bottaccioli in uno dei suoi frequenti viaggi da Roma a Perugia. Gli chiedo di parlarci della sua ultima pubblicazione, “Meditazione, psiche e cervello”, data alle stampe dalla casa editrice “tecniche nuove”: una guida, come dicono gli stessi autori, per accostarsi in modo scientifico alle tecniche meditative. In questa recente fatica  interviene, curando la prima parte, Antonia Carosella.

Proprio nei primi capitoli del libro, Antonia è molto brava a raccontare la sua storia di allieva ostinata e ribelle che, alla fine, diviene maestra attraverso la coscienza del proprio Karma. C’è tutta la storia della sua malattia, il parto difficile, l’arrivo della nostra dolcissima figlia Anna Giulia e la meditazione come momento importantissimo di questo percorso: il dramma del parto che fa esplodere una malattia difficile da diagnosticare, la corsa dei medici, una sanità pubblica che quando vuole sa funzionare bene, la meditazione come possibilità di uscire dal tunnel del dolore, è questo che Antonia Carosella racconta  della propria esperienza. C’è il ricordo del gruppo femminista Pompeo Magno, quello delicato della scrittrice Goliarda Sapienza, ma soprattutto l’approccio alla meditazione rigorosamente laico. Come hai visto, ci sono anche tutta una serie di consigli pratici su come avere un approccio alle tecniche di meditazione  di tipo laico e a suo modo garante anche del sentimento religioso di ciascuno. Io da parte mia ho descritto gli effetti della meditazione sul cervello.

Come la meditazione influenza la mente?

Ho raccontato della cardiologa francese Therese Brosse che nel 1935 descrive dall’India lo stato di un meditante; lei dice: “Sembrava che il cuore si fosse fermato”. Sono partito da questo primissimo elemento empirico fino ad arrivare agli ultimi studi medici che ribadiscono la forte attività elettrica del cervello nelle varie fasi della meditazione. E’ uno stato vigile e quieto, diverso dal sonno. Si amplificano la presenza e la sincronizzazione di onde “alfa”, compaiono anche onde “teta” e “gamma”. Il nostro cervello lavora con un ritmo ondulatorio e ha bisogno di queste onde. E’ il neurologo cileno  Francisco Varala a darci conferma che esso funziona come una rete internet. Una moltitudine di neuroni in sincronia variabile determina un continuo cambiamento e nessun assetto rigido. Anche questa riflessione sulle tecniche di meditazione conferma la grande plasticità del nostro cervello e le complesse relazioni  mente-corpo”.

 

Francesco Bottaccioli, esperto di medicina cinese e fitoterapia,  è autore di numerosi libri tra cui “Psiconeuroimmunologia” (Como 1995), “Mente inquieta” (2000), “Il sistema immunitario: la bilancia della vita (2002); collabora con l’inserto Salute de “La Repubblica” e tiene corsi di medicina integrata per operatori sanitari.