Pellegrino, curatore del romanzo “L’arte della gioia” in

GOLIARDA TORNA IN ITALIA

Intervista ad Angelo Pellegrino

 

NEMO PROFETA IN PATRIA: È PROPRIO IL CASO DI DIRLO PER LA SCRITTRICE SICILIANA GOLIARDA SAPIENZA: I SUOI LIBRI SONO DOVUTI EMIGRARE PRIMA IN GERMANIA, E POI IN FRANCIA E SPAGNA,  PER TROVARE IL SUCCESSO MERITATO. FINITO DI SCRIVERE NEL 1976, L’ARTE DELLA GIOIA ESCE PER LA PRIMO VOLTA SOLO 20 ANNI DOPO. MA GIÀ TRENT’ANNI FA A SOSTENERE QUESTO LIBRO C’ERA, VICINO A GOLIARDA, ANGELO PELLEGRINO, CHE CON GOLIARDA HA DIVISO PARTE DELLA PROPRIA VITA, ED ORA HA CURATO UNA NUOVA EDIZIONE DEL ROMANZO, CHE ESCE IN QUESTO PERIODO.

 

Nel 1975 ero un giovane attore cinematografico con la passione della scrittura. Ero rappresentato dalla stessa agenzia cinematografica che rappresentava Pilù, un’amica di Goliarda. Fu Pilù a presentarci pensando alle nostre affinità: entrambi siciliani, entrambi nel mondo del cinema, e poi la passione per la scrittura. Nel 1976 rivedemmo insieme il libro, Goliarda apprezzava la mia capacità di intervenire sul testo, feci il redattore del romanzo. Dopo la sua morte rividi interamente il romanzo e, a mie spese, pubblicai la versione integrale, con Stampa Alternativa. Solo mille copie, era il 1996. Del libro due anni prima era uscita un’edizione parziale.

In Francia L’arte della gioia è diventato un caso letterario, il romanzo straniero più venduto nel 2005, ma allora come è andata?

Il successo è dato dalla grandezza dell’opera e dai tanti punti che rappresentano la forza di questo romanzo. Avevo affidato il romanzo alla mia determinata agente letteraria, che portò il libro al salone del libro di Francoforte. In Germania il libro è stato tradotto da Constanze Neumann ed è uscito per la casa editrice Aufbau. Poi da lì il contatto con la piccola editrice francese Viviane Hamy, che ne affidò la traduzione a Nathalie Castagné, che trovò il romanzo eccezionale. Una scommessa a tutti gli effetti: una costosa traduzione per un libro che non presentava nessuna garanzia di successo di vendite. Ma in Francia le cose vanno diversamente dall’Italia, i critici leggono effettivamente le bozze del libro prima che questo arrivi nelle librerie, e perciò sin da subito si cominciò a parlare di successo. Il romanzo ebbe recensioni ottime da parte dei critici e così quando arrivò nelle librerie i francesi già ne avevano sentito parlare… bene. Così nasce il “caso Goliarda” in Francia; uno dei più venduti del 2005 in quel paese.

Perché Goliarda aveva paura di tradire il personaggio di Modesta?

Quando nel 1996 si ventilò l’ipotesi di pubblicare la versione integrale de L’arte della gioia, Goliarda aveva il timore di farsi influenzare dai secchi “no” e dalle forti critiche che aveva ricevuto molti anni prima dagli editori. Non voleva cedere alla tentazione di autocensurarsi, e autocensurare alcune parti del romanzo.

Perché, a suo avviso, il libro è andato forte in Francia, e in Italia per lungo tempo è stato ignorato?

Gli argomenti che in Italia lo hanno “condannato” sono stati i punti di forza in Francia… Paese diverso dal nostro e molto più aperto.

Quelli del sesso e della religione sono tabù fastidiosi anche per i critici letterari del nostro paese...

Potrebbe essere un gioco curioso identificarli tutti: lei stessa ne indica qualcuno; se ne potrebbero indicare altri, certo non è difficile individuarli.

Goliarda aveva presentato a Perugia il suo libro nel 1994, per iniziativa dell’associazione Il Bartoccio. Il 30 aprile 2006, a 10 anni dalla scomparsa di Goliarda Sapienza, esce la quinta edizione del romanzo in Italia, 10 mila copie. Poi il romanzo, non prima della primavera dell’anno prossimo, passerà ad un editore più grande. Certo un’ultima domanda ce la porgiamo: chissà come commenterebbe il successo del libro che, per sua stessa ammissione, più di tutti l’aveva impegnata?

 

Arianna Cerquiglini