L’ ACCADEMIA DEI RIUNITI DA OLTRE 400 ANNI

 

La storia dei RIUNITI di Umbertine è legata sia al teatro come edificio che all’ Accademia teatrale, che ebbe vita, come, gruppo, fin dal XVI secolo.

Abbiamo notizie della Compagnia dal 1746 quando sappiamo, tramite un manoscritto, ritrovato nell’ archivio comunale, che la Congregazione degli INESTABILI  cambiò nome, divenendo l’Accademia dei Riuniti, nell’ambito del rifiorire di tante altre Accademie, con produzione e lettura di satire, poesie, opere in prosa, sull’onda della più evoluta cultura francese.

Allora i membri dell’ Accademia erano undici, tra cui numerosi personaggi illustri della vita cittadina, che usavano il teatro come banco di prova per esercitare il loro potere e scelsero come emblema la raffigurazione di una mano che stringe tre cordoni d’oro legati insieme con la scritta latina ” DIFFICILE SOLVITUR”.

Nel 1873 il Comune concesse il teatro in proprietà all’Accademia, anche se di teatro ancora non si poteva parlare, visto che si trattava di una sala situata al primo piano dell’ edificio del  Comune, la stessa area dove si iniziò a costruire, su insistente richiesta dei cittadini, l’attuale teatro nel 1808, nell’ambito dei notevoli cambiamenti che subiva l’urbanistica di Fratta, con la sistemazione della piazza, la torre dell’ orologio e il ponte della Reggia. La costruzione del nuovo teatro, con tre ordini di 13 palchi ciascuno, la platea, i camerini e 2 camere per le riunioni dell’Accademia, andò avanti a rilento fino al 1813-1814 quando fu inaugurato e vide per tutto l’Ottocento la rappresentazione di melodrammi come quelli di Verdi e di Bellini, alternati a spettacoli di prosa della stessa Accademia dei Riuniti e a quelli di compagnie itineranti. Verso la fine dell’ 800 l’edificio del teatro subì dei lavori di adattamento secondo le norme di sicurezza, rimanendo chiuso, con vicende alterne, fino al 1913.

Negli anni del fascismo il teatro si trasformò in “sala cinematografica del dopolavoro”, quando ospitava, accanto ai documenti del regime, recite scolastiche e operette. Venne poi il periodo dei balli, dei veglioni di carnevale, più ricordato dagli umbertidesi, dove ci si arrangiava sia per il buffet, ancora inesistente, sia per l’illuminazione con lampade ad acetilene, portate da casa e appoggiate sui davanzali dei palchi, che per il riscaldamento con damigiane di vino, sempre presenti nel palcoscenico, a cui, con un rubinetto, si attingeva dalla buca dell’ orchestra.

Negli anni ’40 il teatro divenne sala cinematografica con il nome di Teatine, in mano a privati, che nell’intento di trasformarlo peggiorò l’acustica, riducendo il palcoscenico e i palchi, facendo così scomparire l’originale struttura del teatro stesso.

Particolarmente difficile è stata, dunque, la ristrutturazione degli anni ’80 per riattivare l’ intera macchina teatrale.

Un altro importante problema, nella ristrutturazione, è stata anche la mancanza dei servizi igienici e i nuovi spazi da creare, che sono stati recuperati sfruttando quelli ottenuti con lo scavo del terrapieno, esistente tra le mura urbiche e il teatro. Tale soluzione ha permesso anche la creazione di un suggestivo camminamento che collega la Rocca con il teatro e, attraverso l’ingresso sotterraneo, un accesso dal parcheggio di piazza del Mercato alla Piazzetta del teatro. Così finalmente la città di Umbertine ha potuto tornare a godere di una importante struttura come il teatro, che nella sua storia, è testimone di tradizioni, interessi, sempre vivi e sentiti nella città e che ne giustificano il ripristino e l’appropriato uso dello stesso, grazie alle iniziative dell’Accademia dei Riuniti, a cui è affidata la gestione.

(Elena Filippi)

 

L’Accademia dei Riuniti ai nostri giorni

Intervista ad Adriano Bottacioli

Per avere notizie più dirette  sull’ Accademia dei Riuniti dei nostri giorni, ci rivolgiamo ad Adriano Bottacioli, che, oltre a svolgere il ruolo di scenografo, rappresenta la memoria storica dell’ Accademia stessa, avendo fatto parte egli stesso del primo nucleo, che negli anni ’60 riattivò la tradizione teatrale, fiorente ad Umbertine fin dal ‘600.

Ci rechiamo a tal proposito nella sua accogliente e luminosa casa, tappezzata di quadri con suggestivi scorci del centro storico d’ Umbertine da lui egregiamente eseguiti e che ci ricordano, se mai ce ne fosse bisogno, il suo forte legame al paese, in cui è tornato con grande entusiasmo apportando numerose iniziative, dal calendario all’Ottocento umbertidese, dopo aver vissuto e lavorato per tanti anni a Roma.

 Quando ha ricominciato la sua attività l’Accademia dei Riuniti?

L’Accademia  ha ripreso la sua attività da oltre 40 anni, quando il gruppo teatrale dell’oratorio salesiano di S. Maria, si era sciolto ed alcuni di loro, tra cui il sottoscritto, sentivano ancora vivo il desiderio e la  passione per il teatro. Così ci siamo riuniti attribuendoci l’antico nome di Accademia dei Riuniti e riuscendo in pochi anni a far diventare il teatro un centro culturale di notevole interesse, non solo in ambito regionale, ma anche europeo, con stagioni di prosa di alto livello qualitativo.

Quante persone coinvolgeva?

E’ stata e continua ad essere, con orgoglio, una compagnia di dilettanti di oltre 40 associati che comprende ormai ben tre generazioni: la prima che, come ho detto sopra, è il gruppo originario, proveniente dall’oratorio; la seconda, composta da coloro che hanno iniziato la loro attività negli anni ’70; e la terza con giovani che oggi hanno dai 35 anni in giù. Ma al di là di queste distinzioni, vorrei sottolineare che tale compagnia, pur avendo raggiunto livelli notevoli di professionalità, migliorando le proprie prestazioni, che hanno avuto riconoscimenti con premi nazionali e internazionali, ha consapevolmente e unitariamente scelto la strada del non-professionismo.

Perché ci tieni tanto a sottolineare l’aspetto dilettantistico della Compagnia?

Sicuramente perché ciò garantisce ai suoi componenti maggiore libertà di scelta nei vari lavori da eseguire, in maniera completamente gratuita e volontaria, muniti solo di grande passione per il teatro, anche perché per preparare spettacoli d’impegno come Balera (tanto per fare un nome delle opere realizzate), che ha ottenuto premi e riconoscimenti in numerosi festival e Rassegne teatrali, si richiedono numerose prove e preparativi che gli attori e i tecnici compiono nel loro tempo libero, spesso dopo una dura giornata di lavoro. Tali propositi e presupposti sono ben presenti e sottolineati dal nostro regista, e direttore artistico del teatro umbertidese, Achille Roselletti, che come preziosa guida per le indubbie capacità e preparazione, non si può che definire l’anima dell’ Accademia stessa.

Quali sono i progetti dell’ Accademia per l’immediato futuro?

Dopo la serie teatrale del Novecento dal titolo Goodbye Novecento, che comprendeva cinque spettacoli di diverso genere, conclusasi con la Beneficiata, stiamo progettando di rappresentare opere in omaggio alla famiglia De Filippo. Inoltre il gruppo dei giovani, composto di 15 ragazzi, prosegue con la scuola di recitazione che già da due anni porta avanti corsi d’improvvisazione, con vari stili.

Com’è la partecipazione dei cittadini umbertidesi nei confronti delle vostre iniziative?

Sempre molto positive, tanto è vero che, quando l’Accademia presenta un nuovo lavoro, diverse sono le repliche, per permettere ai cittadini di partecipare solo con prenotazione. Il Teatro dei Riuniti ospita ed organizza inoltre una stagione di prosa con compagnie teatrali amatoriali o professioniste con famosi attori, concerti di musica, spettacoli di danza, proprio perché il teatro dispone di diverse forme di comunicazione, che si compendiano trovando, in questo luogo deputato, come secoli fa, al “pubblico diletto”, la sua destinazione finale.

La conversazione con Adriano prosegue in modo più colloquiale sul filo dei ricordi, anche con l’aiuto della signora Silvana che cordialmente ci riporta alla mente le persone che si sono cimentate come attori sul palcoscenico del teatro dei Riuniti e non solo.